Ginnastica posturale
Occuparsi di postura è competenza di personale in grado di padroneggiare argomenti quali anatomia, biomeccanica, fisiologia e tanto altro.
Oltre a queste conoscenze di base i diversi professionisti devono approfondire i principi metodologici su cui si fondano i possibili interventi.
Intento di questo articolo è riassumere i più scientifici, frequenti, utilizzati, efficienti e fornire elementi bibliografici di approfondimento.
Obiettivi di un intervento sulla postura
Innanzitutto vediamo gli obiettivi che si prefigge un intervento sulla postura.
Il primo è sicuramente il riequilibrio muscolare: nel particolare va posta attenzione alle ipertonie, cioè alle strutture con eccessivo trofismo o accorciamento che, in qualche modo, sono responsabili delle pericolose alterazioni e conseguenti quadri patologici.
Obiettivo successivo, di completamento del riequilibrio, è il potenziamento delle strutture muscolari più deboli.
Fondamentali sono le stimolazioni propriocettive, la coordinazione e il lavoro sul range di movimento articolare.
Da non trascurare l’aspetto psicologico: numerose tensioni muscolari e conseguenti adattamenti strutturali sono riconducibili a fattori di ansia e stress.
Le metodiche di seguito elencate perseguono obiettivi riferibili a questi aspetti: l’integrazione di alcune di esse è spesso la strada più opportuna da intraprendere in ambito posturologico.
Metodi di rieducazione e ginnastica posturale
Se parliamo di ginnastica e rieducazione della postura, il discorso si deve iniziare dalla fisioterapista francese Francoise Mézierès: la ginnastica posturale nasce di fatto nel 1947 dalla pubblicazione della stessa autrice di “La Gymnastique Statique” [1].
Il fondamento della metodica è l’apertura ad un teoria che comprende quella che negli anni si è confermata un’intuizione innovativa: il problema non è (quasi) mai dove il dolore si manifesta.
Attraverso lo studio attento delle catene muscolari, in particolare la catena cinetica posteriore, dell’iperlordosi come causa di tutte le alterazioni rachidee, passando per il concetto di relazione tra le strutture, è iniziato il principio fondamentale della posturologia moderna: l’intervento posturale deve essere globale e non segmentario [2].
Derivante dal pensiero della francese nasce, grazie a un suo allievo, il metodo Souchard, nel quale si esplicita un protocollo e si modernizzano le posture [3].
Altre scuole, sempre di matrice francese e ispirate alla Mézières, sono la Bienfait con il metodo delle tre squadre [4] e la Bertherat che pone alla sua base il corpo con una sua memoria e intelligenza [5].
Completamente agli antipodi come idea di base il protocollo ideato dal fisioterapista neo-zelandese Robin Mckenzie [6]: il suo intervento si basa sull’iperestensione. L’idea dell’autore è che il sovraccarico funzionale delle strutture della colonna vertebrale è determinato dal mantenimento prolungato di posture obbligate, piuttosto che da vere e proprie posture scorrette.
Rilevante è la corrente relativa alla consapevolezza corporea, nel particolare sviluppata dallo scienziato ed esperto di arti marziali Feldenkrais. Il metodo interviene sulla postura attraverso il rilasciamento delle tensioni muscolari, con movimenti dolci e controllati [7].
Da non dimenticare sono le ginnastiche e filosofie orientali come lo Yoga, nel quale si predilige l’allungamento muscolare, l’equilibrio e la coordinazione [8] e il Tai-Chi, principalmente rivolto al controllo neuromuscolare [9].
Grande specificità hanno esercizi proposti da Pilates, considerabile un sistema di allenamento avente l’obiettivo del raggiungimento di una buona forma fisica attraverso lo stretto legame tra psiche e corpo [10].
Negli ultimi anni sta prendendo piede l’utilizzo della ginnastica ipopressiva metodo Caufriez [11], un sessuologo ideatore di protocolli che puntano alla riabilitazione del pavimento pelvico e del muscolo trasverso dell’addome, che può essere facilmente applicato a disturbi posturali, data l’enorme importanza delle strutture sollecitate [12].
Conclusioni
Un intervento in ambito posturale è sempre molto delicato. Fondamentale è far riferimento a figure qualificate con formazione ed esperienza specifica. Da parte del professionista sarà fondamentale effettuare valutazioni iniziali basate su test e/o con l’ausilio della tecnologia, ma anche conoscere più approcci possibili per un intervento educativo, rieducativo o preventivo. Solo in questo modo si potrà scegliere la strada più efficiente per raggiungere il benessere dell’individuo.
BIBLIOGRAFIA
[1] Mézières La gymnastique statique, Imprimerie polyglotte Vuibert, 1947
[2] Lastrico Biomeccanica muscolo-Scheletrica e metodica Mézières, Ed Marrapese, 2006
[3] Souchard La Rieducazione Posturale Globale – RPG il metodo, Ed Marrapese, 2012
[4] Bienfait, Verkimpe, Morelli Armonizzazione statica globale – Metodo delle tre squadre Ed. Marrapese, 1991
[5] Bertherat Le Corps a ses raisons, Seuil, 1976
[6] McKenzie, May The lumbar spine mechanical diagnosis & therapy, Spinal Publications New Zealand, 2003
[7] FeldenKrais, Gorini, Conoscersi attraverso il movimento, Ed Celuc, 1984
[8] Ellsworth Anatomia dello yoga. Consigli per la corretta esecuzione delle asana, Elika, 2012
[9] Curto Secanella, Romero Albiol, et al. Anatomia & Tai-chi, Red, 2018
[10] Pilates, Miller Return to life trough Contrology, Ed. Baker & Taylor Books, 1998
[11] Caufriez, Esparza, Caufriez El Método Hipopresivo Marcel Caufriez, Tomo I: Génesis y Programa Estático de Base de la GAH, Editorial AUTOR-EDITOR, 2018
[12] Caufriez et al. Preliminary study on the action of hypopressive gymnastics in the treatment of idiopathic scoliosis Nov-Dec 2011;21(6):354-8. doi: 10.1016/j.enfcli.2011.06.003. Epub, 2011 Oct 22